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INTRO 

Lo scorso 30 giugno 2022 è stato approvato un accordo provvisorio in merito alla proposta di Regolamento europeo relativo ai mercati delle cripto-attività (MiCAR) pubblicata nel settembre 2020. 

In attesa della definitiva approvazione del Regolamento che consentirà di godere di un level playing field normativo sui cryptoasset, il testo corrente della proposta tende a perseguire un elevato grado di tutela degli investitori e della stabilità finanziaria, incentivando al contempo l’innovazione e promuovendo l’attrattiva del settore delle cripto-attività.

Del resto, la dimensione del mercato dei cryptoasset sta crescendo su scala globale a ritmi esponenziali. Secondo l’analisi del World Economic Forum la quantità dei beni digitalizzati sulla blockchain raggiungerà il 10% del PIL globale nel 2027.
Gli evidenti sviluppi registrati dal settore, considerata l’elevata crescita del numero e del valore delle cryptoattività, hanno confermato l’urgente necessità di una regolamentazione a livello dell’UE, considerati anche i potenziali rischi, soprattutto sul piano sistemico, che l’utilizzo incontrollato di tali strumenti digitali può comportare sul mercato. 

CONTESTO

La proposta di Regolamento MiCAR costituisce uno dei pilastri della c.d. Digital Finance Strategy adottata a far data dal settembre 2020 dalla Commissione europea al fine di sostenere la transizione digitale nell’ecosistema finanziario dell’UE. Tale proposta fa parte di un pacchetto legislativo (Digital Finance Package) volto a regolare, non soltanto le criptoattività, ma in generale l’accesso a prodotti finanziari innovativi, garantendo una adeguata tutela dei consumatori ed investitori europei.

La strategia per la trasformazione digitale del settore finanziario UE consentirà di:

  • Ridurre la frammentazione del mercato unico digitale;
  • Garantire che il quadro normativo dell’UE sia uniforme e coordinato con i principi normativi già previsti in materia di trasparenza dalla MIFID II e, in tema di antiriciclaggio dalla AML, nonché dal GDPR per quanto riguarda la tutela dei dati personali;
  • Creare uno spazio comune per facilitare l’accesso ai dati finanziari e la relativa condivisione;
  • Affrontare i rischi associati alla trasformazione digitale per ottenere: stabilità finanziaria, protezione dei consumatori, integrità del mercato, concorrenza leale e sicurezza.

Si diceva che la proposta di Regolamento MiCAR (Markets in Crypto-assets Regulation) riguarda il mercato delle crypto-attività.

Gli obiettivi di tale regolamentazione appaiono i seguenti:

  • Stabilire misure per prevenire abusi di mercato e garantire l’integrità dei mercati delle criptoattività;
  • Stabilire regole uniformi per i fornitori di servizi di criptoattività e gli emittenti all’interno dell’UE, occupandosi della relativa autorizzazione e vigilanza;
  • Sostituire la legislazione nazionale in vigore (ove esistente) con una nuova disciplina che sia applicabile ai Crypto asset, attualmente non coperti dalla vigente legislazione dell’UE sui servizi finanziari;
  • Introdurre obblighi di trasparenza e di informativa per l’emissione e l’ammissione alla negoziazione di criptoattività.

Va precisato che, per espressa esclusione contenuta nella proposta normativa, il MiCAR mira a regolamentare le criptoattività che non rientrano nella definizione di “strumenti finanziari” ai sensi dell’articolo 4, paragrafo 1, punto 15, della Direttiva 2014/65/UE (MiFID II) e si applica invece alle seguenti tre categorie di token:

  • UTILITY TOKEN 

Token di utilità che vengono emessi con scopi non finanziari per fornire digitalmente l’accesso a un’applicazione, servizi o risorse disponibili su reti DLT 

  • ASSET-REFERENCED TOKEN (“ART”)

Token di riferimento di attività che mirano a mantenere un valore stabile “facendo riferimento a più valute che hanno corso legale, una o più materie prime, uno o più criptovalute o un paniere di tali attività”. Sono concepiti come mezzo di pagamento.

  • E-MONEY TOKEN (“EMT”)

Token di moneta elettronica sono anch’essi strumenti di pagamento  il cui valore viene mantenuto stabile rispetto a una sola valuta a corso legale.

Il MiCAR istituisce, dunque, un duplice regime regolamentare: (i) il primo è relativo alle cripto-attività diverse dai token collegati ad attività e dai token di moneta elettronica (e dunque, essenzialmente, ai cd. Utility token); il secondo è relativo ai token collegati ad attività (asset-referenced token – “ART”) e ai token di moneta elettronica (e-money token – “EMT”).

Se, con riferimento agli utility token, il MiCAR prevede che l’offerente dell’utility token sia soggetto a talune regole organizzative, di condotta e di disclosure, con riguardo agli ART e agli EMT gli emittenti di tali tipologie di token sono soggetti a requisiti più stringenti rispetto agli emittenti di Utility Token e sono sottopost ad un regime di tipo autorizzativo.

La Commissione europea, in definitiva, con tale proposta di regolamentazione ha inteso garantire ai consumatori dell’UE l’accesso a criptoattività innovative e sicure, senza compromettere la stabilità del mercato e sensibilizzando le autorità di vigilanza (nazionali ed europee) rispetto ai pericoli che gli asset virtuali non regolamentati rappresentano per gli investitori e per il mercato in generale (anche in termini di rischi di riciclaggio e finanziamento al terrorismo).

CONCLUSIONE: COSA ATTENDERSI?

Con la definizione del quadro normativo sopra accennato, gli emittenti di cripto-attività saranno soggetti a una serie di nuovi requisiti e saranno soggetti a specifiche autorizzazioni a seconda del tipo di servizio che forniscono.

Si segna, dunque, la fine del tempo in cui tutti potevano operare nel settore delle crypto-attività senza doversi preoccupare troppo del framework legale. A parte alcuni casi specifici, il mercato non era per nulla regolamentato. Allo stesso tempo, una regolamentazione era attesa, visti i rischi per il sistema finanziario legato a pratiche fraudolente.

Il punto è, ora come sempre, lo stesso: trovare il giusto equilibrio tra regolamentazione e sviluppo del mercato. Solo il tempo ci dirà se il regolatore dell’UE è riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissati. O se invece regole più severe avranno determinato ostacoli alla diffusione e allo sviluppo delle cryptoattività.

Quali sono gli altri temi aperti? Oltre al MICAR, quali altre normative sono state introdotte?
Ne parleremo nei prossimi articoli sul tema regulation